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lunedì 20 maggio 2013

il caso di Florence Green

domenica 12 marzo 2000
Penelope Fitzgerald è una signora inglese di cervello educato e molta esperienza, che ha cominciato a scrivere i suoi romanzi "in miniatura" (e lei a chiamarli micro-chip novels) non prima di aver compiuto sessant'anni. L' abbiamo ammirata fin da quando e apparso in italiano Il fiore azzurro. L'editrice Sellerio ha poi pubblicato nel '99 altri due romanzi, tradotti come il precedente da Masolino d'Amico: La Libreria e L’inizio della primavera; ne restano almeno quattro per tenere sveglia la nostra attesa. O dovrei dire la mia attesa? Può darsi che io prediliga la Fitzgerald: per motivi che un tipo di lettore diverso da me troverebbe trascurabili o addirittura scontati. Infatti, le qualità del suo modo di raccontare suonano perfettamente naturali, a conquistarmi e il senso della vita ampio e sottile. Di quanti scrittori si può dire lo stesso? L'arte di produrre tali effetti è senza dubbio geniale, e proprio perché non ha nulla di vistoso e manieristico è oggi piuttosto rara. La Fitzgerald è maestra nel tratteggiare con semplicità situazioni complesse, e nel suggerire sveltamente sfumature e imbrogli dei caratteri. Sa combinare la sobrietà espressiva col tocco fantasioso. Affida il tono garbatamente ironico al corso degli eventi e al comportamento dei personaggi. Nelle sue storie percepiamo una drammaticità sommessa e diffusa; le sequenze e coloriture di stringato umotismo e avvertiamo collocate al posto giusto. Anche le figure secondarie o marginali hanno il loro risalto, e si fanno ricordare quali persone. Nei suoi libri non c'è nessuno scarto tra memoria e immaginazione: se sceglie tempi ambienti personaggi sempre diversi, si capisce che non lo fa solo per non ripetersi, ma soprattutto per esplorare il senso e il segreto delle cose e degli esseri comuni. Non esagerava l'appassionato traduttore nel chiudere la Nota finale al Fiore azzurro giudicando maligno, un silenzio che elude una domanda. Sentimento può essere un che di ignoto a chi lo patisce. Stare a quel gioco ratifica il lettore. L'equilibrio che incanta d’Amico ha il pregio di conservare intatto il mistero della stupidità e della cattiveria, della preveggenza e del buonanimo, dell'inconguo e dell’inesplicato, mentre passano evidenti sotto i nostri occhi. Pregio che può ben dirsi tipico di Cechov. Lo stile misurato e vivido della Fitzgerald sembra governare con grazia una certa inclinazione per li satira. Pubblicato in Gran Bretagna nel 1978, La libreria (pagg. 164, lire 15.000) e la sua prima opera narrativa, se si eccettua una detective story scritta, dice il risvolto di copertina, due anni non avesse qualche precedente. Ma si può spiegare a un curioso, o anche a se stessi, la maturazione di un talento? La Fitzgerald trasferisce nell' immaginario una sua lontana esperienza di lavoro a Southwold, cittadina costiera dell' East Anglia, che nel romanzo prende il nome fittizio di Hardborough. Non sapremo mai, né c'importa di sapere, se Hardborough somiglia davvero a Southwold. Ciò che sappiamo leggendo La libreria é che il ricordare e l'immaginare si sono certamente fusi nell'evento della scrittura, e che a prevalere sono state le mosse dell'invenzione. Hardborough esiste, creatura viva, tutta vera e tutta inventata, col suo buffo e angosciante provincialismo, gli aspri paesaggi e le figure bizzarre 0 deprimenti che la popolano. Esiste quale comunità appartata, povera di iniziative, retriva, aggrappata a tradizioni antiquate. Non la sfiora il crescente benessere di cui si sente dire, "nella stampa e dalla radio" anzi è persino un pò decaduta (siamo intorno al 1959-60). Lì tutti vengono visti "arrivare dalle grandi distanze".
Florence Green ci e vissuta otto anni passando quasi inosservata. Del resto, e una vedova di mezza età, piccola e asciutta, di aspetto "alquanto insignificante" davanti, e totalmente dietro", che dispone di mezzi molto modesti. E, a parte i minimi cambiamenti stagionali al suo abbigliamento ( durerà un'altro anno il suo cappotto invernale?), non offre spunti interessanti alla discussione pubblica. Ma un bel giorno Florence Green decide che è venuto il momento di dare una scossa a sè e alla comunità.




Poichè da ragazza ha lavorato presso..


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