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giovedì 16 maggio 2013

del mondo poetico di Giuliani

Che i classici italiani siano di non facile lettura (per un complesso di ragioni: la lingua per secoli solo scritta e non parlata; la preminenza del verso sulla prosa; tutti i ritardi storici che si riflettono nella letteratura) è un fatto troppo noto perché occorra tornarci sopra. Altrettanto vero è che non si può smettere di leggerli: non solo perché costituiscono e fondano il nostro patrimonio culturale, ma perché riflettono la nascita e l'esistenza di una 'coscienza italiana', la nostra fisionomia, le nostre abitudini e abitudini di pensiero, d'immaginazione, di espressione. Per colmare la distanza che separa il lettore contemporaneo, soprattutto giovane, dal testo classico, Alfredo Giuliani - parallelamente alla rilettura, ad opera di Italo Calvino, dell'Orlando furioso - ha affrontato la Gerusalemme liberata non sostituendosi al testo tassiano, ma proponendo una guida, intrecciando alle strofe famose un racconto che ne evidenzi il movimento per consonanza o per contrasto. L'incontro con Tasso di un poeta e di un critico come Alfredo Giuliani è già di per sé motivo di interesse. La carica di gioco verbale e di suggestione onirica del mondo poetico di Giuliani costituisce certo una chiave di lettura inedita per il 'meraviglioso' della Gerusalemme.

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